Tra musica e parole: Vera Mazzotta, una scrittrice al piano

10.12.2023

Quando la musica si fonde con la scrittura

Musica e scrittura sono un connubio perfetto che può portare armonia e benessere interiore. Quante volte ascoltando una melodia ci si lascia andare all'immaginazione per poi far scorrere la penna sul foglio, guidata dalle note musicali per spalancare le porte alla propria essenza.

Un intenso rapporto tra letteratura e musica è sempre esistito, basti pensare alla cultura greca. La stessa parola "mousiké" racchiudeva le tre arti ispirate dalle muse: poesia, musica e danza. Del resto, i primi componimenti della nostra tradizione letteraria, come l'Iliade e l'Odissea, furono diffusi oralmente, attraverso cantori che viaggiavano da luogo in luogo.

ll personaggio

E tra le dita che scivolano graziatamente sui tasti di un pianoforte, Vera Mazzotta si lascia ispirare dalle dolci note musicali per dar sfogo alla sua creatività letteraria. Pianista, insegnante e formatrice esperta di pianoforte, nasce a Roma dove vive e insegna presso una scuola media a indirizzo musicale.

Si diploma al Liceo Classico nonché al conservatorio Santa Cecilia, perfezionando dopo il diploma gli studi con il noto pianista russo e direttore dell'Accademia musicale di Roma, Konstantin Bogino.

Nonostante la scrittura non sia la sua professione principale, resta conservata in lei quella passione che si porta con sé fin da bambina, quando scriveva fiumi di pagine sul suo diario oppure lettere che le piaceva condividere con i suoi amici a volte anche lontani:

«Ho scoperto l'amore per la scrittura a 8 anni quando la maestra fece fare un tema in cui dovevamo immaginare la ''giornata dei nostri sogni'' ed io ho immaginato "La mia giornata da Castellana", padrona di una splendida magione, un castello tardo medievale, dedita alla musica, alle passeggiate e all' addestramento del suo Falco!».

Stile di vita

«Ovviamente sono una persona dinamica e sempre in movimento, mi piace camminare e infatti, mi piacciono sport che consentono di stare all'aria aperta. Sono una persona molto, molto curiosa ecco perché se un argomento mi interessa o presenta punti non chiari, non mi fermo fino a che non li ho svelati. In generale si può dire che mi piace la ''ricerca', non per niente adoro i libri gialli, da Agatha Christie a Simenon e soprattutto lo Sherlock Holmes di Conan Doyle a cui devo molto per avermi fatto scoprire la musica in epoca vittoriana e soprattutto questa grande violinista, Wilma Norman Neruda sulla quale si sono concentrate le mie ricerche di questi ultimi anni, sconosciuta sino a poco tempo fa in Italia.

I miei tre cani Artù, Wilma e Clara supervisionano le mie mattine che passo per lo più al pianoforte per preparare brani e/o concerti o al pc immersa nella lettura o nella scrittura. Artù prende il suo nome da Arturo Benedetti Michelangeli  questo dà già conto delle mie preferenze musicali in tal senso ma sfido chiunque a non trovare questo grande pianista ''grande''. 

Wilma, dalla violinista Wilma Norman Neruda, e Clara ovviamente, dalla straordinaria Clara Wieck Schumann, in realtà supervisionano tutti i momenti della mia giornata e mi tengono sempre d'occhio!»

La scalata letteraria

A 14 anni vinsi alcuni concorsi di poesia e a 19 un concorso di prosa con un romanzo pubblicato a spese dei miei genitori ''Il Maniaco delle 24'' ero chiaramente nella fase di scoperta della letteratura gialla americana! Successivamente ho continuato a scrivere racconti ma senza pensare alla pubblicazione. L'amore per la scrittura è riemerso come necessità di condividere con altri il frutto delle mie ricerche e così, dopo alcuni articoli, anche di didattica musicale, la mia esperienza in quel campo è stata messa a punto nel libro edito nel 2019 dal Gruppo Editoriale Volontè & Co "Giocando con la musica" per promuovere l'inclusione, di cui sono coautrice insieme a Sandra Fortuna ed Antonio Buldini nel quale sono raccolti percorsi ludico-didattici specificamente pensati per laboratori musicali con bambini con diversabilità. L'interesse per Sherlock Holmes, il suo violino e le sue passioni a livello musicale invece si sono concretizzati in "Tra -la-la-lira-lira-lay" quel sottile filo rosso, della serie Studies in Scarlet edito dall'Associazione Uno Studio in Holmes che racconta il mistero dietro il canticchiare del celebre detective durante l'indagine di Uno Studio in Rosso, che parla di un piccolo brano di Chopin.

Questo saggio corposo è stato poi da me ripreso nell' ebook edito nel 2020 da Delos Digital, "Wilma Norman Néruda la violinista che conobbe Sherlock Holmes" e il misterioso brano...beh! Vi invito a leggerlo per scoprirlo!

Due anni fa invece, sempre per Delos Digital insieme a Stefano Guerra è stato pubblicato un libro scritto dal Dott. Watson ''Aneddoti sulla Vita di Niccolò Paganini" ma non sono gli unici ''gioielli'' di cui vado fiera...

Qualche anno fa, ne parlarono anche i giornali, fui quella che dedicò un anno di ricerca per identificare quale fosse lo Stradivari di Sherlock Holmes: un autentico Stradivari ora perduto, il Salomon-Blake-Lamotte.

Molti per la Mazzotta sono gli scrittori e scrittrici a cui si è ispirata e letto le loro opere: da Alessandro Manzoni a Joseph Cronin da Marcel Proust a Georges Simenon da Isaac Asimov al nostro Umberto Eco:

«Da bambina adoravo Cronin, di cui lessi in pochissimo tempo assolutamente tutto quello che era presente nella biblioteca di mia madre ma come tutti i bambini che hanno iniziato a leggere presto e hanno avuto a disposizione molti libri, ben presto ho cominciato a cercare libri nuovi. A 13 anni avevo letto già i Promessi Sposi che ancora oggi si rivelano un grande romanzo attualizzabile, a 17 la Recherche di Proust. Sebbene abbia una certa passione per i classici francesi, sono quelli russi che ho più amato senza però dimenticare un certo tipo di letteratura '' meno impegnata'' rappresentata dal filone giallo del Maigret di Simenon e fantascientifico di Asimov che ho letteralmente adorato insieme al ''nostro'' Umberto Eco. Solo da adulta ed è una stranezza, ho scoperto Conan Doyle e Sherlock Holmes che ritengo un ''Maestro'', magari non unico di "metodo" lo stesso che seguo quando mi trovo sulle tracce di qualcosa che sto cercando o tentando di ricostruire è lo stesso che seguirei se mi applicassi nella ricostruzione di un testo antico da filologa».

Lo scorso ottobre esce in tutte le librerie la sua ultima fatica letteraria, "Intermezzo Asolano. Wilma e Ludwig Norman Néruda ad Asolo" un saggio sulla violista che conobbe Sherlock Holmes e le sue vicende familiari:

«Se siete appassionati di storia dell'alpinismo il libro si apre con un quadro che ricostruisce l'importanza di Ludwig Norman Neruda, pioniere del campo, scritto da Alvise Bruschi che ne è lo studioso principale.

La vicenda di Ludwig riguarda inevitabilmente quella della madre, la grande violinista che è la stessa che Sherlock Holmes va ad ascoltare, e che, secondo me, ha letteralmente incontrato il celebre Detective… il testo è la stesura di una indagine che si è svolta tra diversi archivi italiani ed è partita da un indizio: la presenza di Wilma N. Neruda in Italia testimoniata dal dono di un ''Palazzo'' in Asolo da parte del Re Edoardo VII di cui è stata beniamina e il ritrovamento della citazione di un concerto nella stessa cittadina. I documenti di archivio, le lettere, i diari hanno restituito una storia appassionante dietro questo presunto dono che ha coinvolto in ben 50 anni di storia, personaggi locali più o meno conosciuti e personaggi storici noti a tutti.

Inoltre, per i ''topi di biblioteca'' come me, il libro che ha avuto anche il Patrocinio del Comune di Asolo, è corredato di un QRCODE che consente di leggere di persona la documentazione originale perché è giusto che il lettore si faccia poi la sua idea in tal senso. Un libro curioso che vuole generare anche curiosità»


A cura di Giuseppe Giarnera