Roberto Saviano: lo scrittore napoletano. Croce e delizia della letteratura italiana

26.01.2023

UN PO' DI BIOGRAFIA

Roberto Saviano è uno scrittore, saggista, giornalista e sceneggiatore italiano . Nasce a Napoli il 22 settembre 1979 da Luigi Saviano medico veterinario e Maria Rosaria Ghiara, direttrice del Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche dell'Università di Napoli Federico II. 

Laureatosi in filosofia all'Università degli Studi di Napoli, diventa allievo prediletto di Francesco Barbagallo storico e accademico, nonché direttore dal 1983 della rivista "Studi storici". Con lui Saviano inizia la carriera giornalistica scrivendo per numerosi periodici, tra cui Il Manifesto, Pulp, il Corriere del Mezzogiorno. 

Nel marzo 2006 pubblica il saggio "Gomorra", un'allucinante discesa negli inferi del mondo affaristico e criminale della camorra e dei luoghi dove questa è nata e vive: la Campania, Napoli, Casal di Principe, San Cipriano d'Aversa. 

Clamoroso il successo dell'opera: 2,5 milioni di copie vendute nella sola Italia. Una presenza costante nelle classifiche di vendita di Germania, Olanda, Belgio, Spagna, Francia, Svezia, Lituania, Israele, Libano, Austria e Finlandia. I suoi scritti puntano a raccontare, attraverso la letteratura o il reportage, la storia, i traffici, la realtà economica della camorra e delle altre criminalità organizzate, riscuotendo enormi elogi e consensi dalla critica letteraria. 

Ma nonostante questa escalation editoriale, Saviano che con il suo romanzo, ribadisco, ha venduto solo in Italia oltre 2,5 milioni di copie, inoltre tradotto in 42 paesi e inserito dal New York Times tra i 100 libri dell'anno, ispirando un film e una serie Tv di successo. Vive con la scorta. 


Perché croce e delizia?

Perché è tanto detestato dalle persone? Possiamo rispondere a questa domanda, limitandoci solo a delle ipotesi, non a delle certezze e quindi supporre che nel romanzo di Saviano, "Gomorra" appunto, ci fosse una rappresentazione distorta e falsa di Napoli e provincia, come se l'autore provasse una qualche forma di rancore ed ostilità verso Napoli, o meglio, come se il suo racconto sulla città e la camorra napoletana, fosse una sorta di smacco verso i napoletani.

 Oppure potremmo attribuire questa idiosincrasia generale nei confronti dello scrittore, con l'episodio accaduto qualche anno fa, precisamente la notte di Natale del 2021, dove il noto conduttore Alberto Angela, realizzo' un servizio nel suo programma "Stanotte a...." di rara bellezza artistica sulla città di Napoli.

 Una contrapposizione tra la Napoli di Gomorra, descritta nel romanzo di Saviano e la Napoli descritta da Alberto Angela. Su tutte, spunta una constatazione: finalmente Napoli viene riconosciuta nelle sue bellezze, finalmente di Napoli non si riporta solo la cronaca nera e il malaffare, come ha fatto esplicitamente Saviano. 

È forse questo il perché di tanto risentimento? In un suo articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 8 gennaio 2022, Saviano scrive e critica Alberto Angela: «Le bellezze di Napoli non sono sfavillanti, ma piene di crepe e cicatrici. Quanto siamo disposti ad accettare questa evidenza? Sembra davvero che alla realtà non vogliamo prestare attenzione, che preferiamo dimenticarla a qualunque costo. Ma c'è chi può permetterselo e chi no. C'è chi può dimenticare la realtà perché in fondo non la frequenta mai davvero e chi invece vi è tanto immerso da non avere la possibilità di analizzarla». e poi aggiunge: «Napoli è come il Cristo nella Cappella Sansevero che, sebbene velato, palesa ogni vena, ogni spasmo, a riprova del fatto che non basta coprire per dimenticare, nascondere, cancellare. Usare le bellezze di una città per delegittimare il racconto di ciò che accade non è indice di ignoranza o superficialità, ma di cattiva fede»



La sofferta decisione di lasciare l'Italia

Nel 2008 Roberto Saviano decide di lasciare l'Italia a seguito di continue minacce di morte, destinazione ovviamente tenuta all'oscuro per ragioni di sicurezza. 

In un'intervista dichiara: «Penso di aver diritto a una pausa. Ho pensato, in questo tempo, che cedere alla tentazione di indietreggiare non fosse una gran buona idea, non fosse soprattutto intelligente. Ho creduto che fosse assai stupido - oltre che indecente - rinunciare a sé stessi, lasciarsi piegare da uomini di niente, gente che disprezzi per quel che pensa, per come agisce, per come vive, per quel che è nella più intima delle fibre ma, in questo momento, non vedo alcuna ragione per ostinarmi a vivere in questo modo, come prigioniero di me stesso, del mio libro, del mio successo. Fanculo il successo. Voglio una vita, ecco. Voglio una casa. Voglio innamorarmi, bere una birra in pubblico, andare in libreria e scegliermi un libro leggendo la quarta di copertina. Voglio passeggiare, prendere il sole, camminare sotto la pioggia, incontrare senza paura e senza spaventarla mia madre. Voglio avere intorno i miei amici e poter ridere e non dover parlare di me, sempre di me come se fossi un malato terminale e loro fossero alle prese con una visita noiosa eppure inevitabile. Cazzo, ho soltanto ventotto anni! E voglio ancora scrivere, scrivere, scrivere perché è quella la mia passione e la mia resistenza e io, per scrivere, ho bisogno di affondare le mani nella realtà, strofinarmela addosso, sentirne l'odore e il sudore e non vivere, come sterilizzato in una camera iperbarica, dentro una caserma dei carabinieri - oggi qui, domani lontano duecento chilometri - spostato come un pacco senza sapere che cosa è successo o può succedere. In uno stato di smarrimento e precarietà perenni che mi impedisce di pensare, di riflettere, di concentrarmi, quale che sia la cosa da fare. A volte mi sorprendo a pensare queste parole: rivoglio indietro la mia vita. Me le ripeto a una a una, silenziosamente, tra me»


Roberto Saviano oltre a diversi saggi, è autore di quattro romanzi: Il primo, "Gomorra" che gli ha garantito il successo internazionale sia come scrittore che come sceneggiatore dell'omonima serie Sky.  Successivamente pubblica "Zero Zero Zero" edito da Feltrinelli 2014, inchiesta sul narcotraffico. "La paranza dei bambini" edito da Feltrinelli nel 2019 e "Bacio Feroce" ancora Feltrinelli sempre nel 2019. A ottobre 2021 pubblica la sua prima biografia dal titolo "Sono ancora vivo" edizioni Bao Publishin


                                               A CURA DI GIUSEPPE GIARNERA