Poetessa a dieci anni, aforismi e haiku sperimentazioni per la sua scrittura. Carlotta Servidei una scrittrice in evoluzione
Biografia
Creativa, razionale, sognatrice. È così che si definisce Carlotta Servidei, scrittrice romana protagonista del mio nuovo articolo dedicato agli autori e autrici emergenti. Nata nella città eterna nel 1973, muove i suoi primi passi con la scrittura (sebbene non fosse inizialmente la sua più grande passione ma bensì la danza classica) all'età di dieci anni scrivendo un'intera poesia di getto e senza alcun aiuto, tanto da sbalordire non poco la sua insegnante di scuola per la correttezza e la profondità d'animo del testo poetico: «Ricordo di aver scritto la mia prima poesia di getto a dieci anni. La mia insegnante rimase così impressionata che l'affisse all'entrata della scuola».
Si diploma in maturità classica e successivamente frequenta un corso di lingue e letterature straniere presso la Sapienza di Roma, perfezionando sempre più un percorso, quello della scrittura, a lei ormai diventato tanto ambizioso e che la porterà in seguito a partecipare ai vari Concorsi Letterari, vincendone alcuni.
Inizialmente i suoi lavori sono improntati alla poesia, tentando una sperimentazione basata sugli aforismi e l'Haiku, quest'ultimo un tipo di forma poetica della letteratura giapponese, per poi in seguito passare all'arte dei racconti e dei romanzi.
Opere Letterarie
Scrive la sua prima opera nel 2011, un racconto dal titolo "Rincorrendo la felicità" edito da BookSprint Edizioni. Nel 2013 partecipa come coautrice all'antologia "Venti racconti intorno a Brian Wilson e Smile" dedicata al gruppo musicale statunitense e curata dallo sceneggiatore, regista ed esperto in comunicazione e media, Vittorino Testa.
L'esperienza di coautrice le apre uno spiraglio maggiore per le sue grandi potenzialità e nel 2015 pubblica il suo primo romanzo che prende il nome di "Abissi notturni" edito da Spunto Edizioni, anche se cronologicamente la stesura risale a qualche anno prima della pubblicazione ufficiale, rispetto ad una sua precedente opera.
«Abissi notturni è il mio primo vero romanzo e non un racconto come lo è stata la mia prima opera. Parla della ricerca interiore di un uomo che non trova un senso alla vita. È un thriller fantascientifico perché il protagonista riesce durante i sogni, a vivere in altre realtà. L'amore lo salverà da sé stesso e gli darà la voglia di vivere e la forza di affrontare un serial killer».
Ma per la Servidei niente è paragonabile a ciò che considera l'opera più importante del suo itinerario di scrittrice, vale a dire "Se le parole fossero musica" pubblicata da EdiKit, un tributo alla band musicale islandese Sigur ros. «Per me è stata molto importante la raccolta di racconti dedicata ai Sigur ros. Ogni racconto nasce dall'ascolto di un brano della band in modo spontaneo, ispirato ed onirico e riporta il titolo della canzone dalla quale è nato».
Attualmente grazie alle esperienze finora acquisite nel campo della scrittura, hanno portato la Servidei ad ampliare i propri progetti editoriali, non solo improntati alla stesura di racconti e romanzi, bensì alla costituzione di una start up di servizi professionali, rivolta ad autori e autrici che necessitano di un'attenta revisione, verifica e analisi del proprio manoscritto. Un progetto anche questo come altri, ambizioso, attraverso il quale sta riscuotendo risultati eccellenti a dispetto di coloro che per livore o per frustrazione personale, chissà, la credono ancora una semplice autrice di un romanzo perso in un oceano saturo di scrittura...