In libreria o in enoteca il comportamento è lo stesso!
Quante volte vi sarà capitato di entrare in un supermarket oppure in un'enoteca e dover scegliere una buona bottiglia di vino? Ammenoché non si è degli esperti intenditori, due volte su tre si sceglie un vino in base alle nostre intuizioni e le intuizioni spesso non sono correlate alla qualità del vino, del vigneto o della cantina di produzione, ma bensì all'etichetta.
Questo perché nella stragrande maggioranza dei casi l'etichetta è l'unica fonte di informazioni disponibili per il consumatore. Bisogna considerare che pochissime persone conoscono il vino sotto il profilo delle caratteristiche organolettiche del prodotto, del vitigno, del bouquet (le caratteristiche olfattive) dell'annata, ecc. per cui, nell'acquisto si finisce per affidarsi alle impressioni sensoriali che otteniamo dall'aspetto esteriore della bottiglia, come la forma, il colore e alla fine il prezzo.
Il consumatore spesso si trova nella situazione di dover scegliere tra tanti elementi tutti uguali. In queste situazioni, viene attirato a livello visivo dalla bottiglia che ha qualche caratteristica che la rende diversa dalle altre, in particolare dall'etichetta più originale.
L'etichetta ha anche il potere di mantenere l'attenzione, crea cioè coinvolgimento e aspettativa, contribuisce in maniera determinante alla decisione di acquisto. A parità di prezzo secondo alcuni studi di indagine, l'etichetta risulta essere il secondo fattore più importante nella scelta di un vino. In sostanza, un'etichetta ben fatta è in grado di valorizzare al meglio un vino che purtroppo non sempre è comunicata in modo corretto.
Analogamente a quello che succede per la scelta di una bottiglia di vino, accade anche per i libri, soprattutto quando si tratta di autori esordienti. Una volta scelto il "genere", a parità di prezzo e altre variabili, vince chi ha il titolo e la copertina più bella. Secondo una ricerca effettuata dall'Istat sui comportamenti dei lettori sulla scelta dei libri, il 21% degli italiani si lascia condizionare dalla copertina e dal titolo per l'acquisto finale, il 47% dalla conoscenza dell'autore, il 18% dalla pubblicità, il 9% dal consiglio di amici e parenti, il 5% da altri fattori.
Pertanto, come possiamo notare, tra milioni di libri tra i quali il lettore è portato scegliere, la copertina gioca un ruolo molto importante nella scelta di leggere e acquistare quel libro, e sebbene rappresenti l'involucro esterno che lo riveste, ne costituisce in realtà, parte integrante.
La faccia di un libro è la prima cosa che può destare l'attenzione di un potenziale lettore e trasmettere una prima impressione quanto mai duratura, in particolare nei libri per bambini e ragazzi. L'acquisizione di un'immagine da parte del cervello umano è più veloce della lettura delle parole e ha un forte impatto nell'immaginario di chi la osserva, vengono attivate delle funzioni psichiche che sono connesse alle nostre esperienze precedenti e a ciò che a esso è collegato.
Con la copertina il libro diventa a tutti gli effetti un oggetto da stampare, diffondere e vendere. È un lasciapassare che conferisce l'indipendenza e una vita propria all'opera. Nel momento in cui un editore veste il libro vuol dire che questo è terminato, il suo contenuto è definitivo, a dir poco immutabile.
In conclusione, insieme agli altri elementi, la copertina può fare la differenza, in una società dove il pubblico è sempre più di corsa e distratto, può marcare un confine tra l'oblio e la gloria di un libro.