Assurbanipal: la biblioteca più antica del mondo
Questa immensa biblioteca risalente al VII secolo a.C. era stata voluta nel palazzo reale di Ninive nei pressi di Mosul (Iraq), dal grande re assiro Assurbanipal (668-627 a.C.) che i greci chiamavano Sardanapalo. Il re volle costruire questa biblioteca per celebrare soprattutto la sua grandezza e il suo valore in battaglia, purtroppo le tavolette della grande biblioteca sono state ritrovate in pessimo stato.
Nel 612 a.C. Ciassare, condottiero iranico, al comando dei Medi, e Nabopolassar, re dei Babilonesi, penetrarono in Ninive, dopo una lunga e ostinata resistenza degli abitanti, e si diedero al saccheggio. Le tavolette furono in gran parte frantumate e gettate a terra. A completare l'opera venne poi l'acqua, che impregnò i frammenti e rovinò ulteriormente i testi scritti. Malgrado tutto ciò, la biblioteca ci ha restituito una quantità imponente di materiale, 30.943 tavolette in argilla, parte delle quali non ancora tradotte; un materiale che ci ha permesso di conoscere meglio la storia e la vita dei popoli mesopotamici e che forse, in futuro, ci darà spunti per una ricostruzione diversa di alcuni parti della storia di quelle popolazioni.
Scoperta dall'archeologo britannico Austen Henry Layard; la maggior parte delle tavolette furono portate in Inghilterra e si trovano ora presso il British Museum, ma un primo rinvenimento fu fatto alla fine del 1849 nel cosiddetto Palazzo sud-ovest, che era il Palazzo Reale di Re Sennacherib (705-681 a.C.).
Tre anni dopo, l'assiriologo siriaco Hormuzd Rassam, assistente di Layard, scoprì una seconda biblioteca simile, nel palazzo del re Assurbanipal, nella parte opposta del tumulo. Sfortunatamente, i ritrovamenti non vennero registrati e subito dopo esser arrivati in Europa, le tavolette vennero irrimediabilmente mischiate tra di loro e con altre provenienti da diversi siti. È quindi oggi quasi impossibile ricostruire i contenuti originali di ciascuna delle due biblioteche.
Come una moderna biblioteca era organizzata per materie. Alcune camere erano dedicate alla storia e all'amministrazione, altre alla religione e alla magia e altre ancora alla geografia, scienza, poesia ecc. Rapporti di spionaggio e documenti riguardanti gli affari di stato erano tenuti al sicuro in recessi profondi del palazzo con molte similitudini agli archivi dei governi contemporanei. Ogni gruppo di tavolette era identificato con una breve descrizione posta vicino all'ingresso di ogni stanza. Questa raccolta è di inestimabile valore perché rappresenta la più importante raccolta di testi letterari della civiltà mesopotamica. A causa del trattamento sciatto del British Museum, una parte significativa della biblioteca è irreparabilmente confusa, impedendo agli esperti di discernere e ricostruire molti testi autentici, sebbene alcuni siano rimasti intatti.
I documenti che ci sono pervenuti comprendono:
• atti amministrativi: disposizioni o ordini tassativi che il re inviava a tutte le regioni dell'impero;
• atti privati, come testamenti o contratti matrimoniali;
• corrispondenze di corte, sugli argomenti più vari: documenti politici, raccomandazioni, denunce, celebrazioni del sovrano, contatti con popoli stranieri, nomine di alti funzionari ecc.
• testi di carattere religioso, come esaltazioni del sovrano-dio, implorazioni alle divinità ecc.
Oltre a questi documenti, si trovavano anche tavolette con narrazioni mitiche: 35 di queste raccontano la famosissima Epopea di Gilgamesh un capolavoro della poesia babilonese.
A cura di Giuseppe Giarnera