
DONATELLA MASCIA AUTRICE
SINOSSI
Sadia è appena una bambina, ma, per l'uso del Bangladesh, il suo Paese, è già donna. Deve andare in sposa. Il marito glielo sceglie – e pare non sia affar suo – la famiglia. L'amore, l'affetto, la gentilezza, il rispetto sono sentimenti e disposizioni d'animo senza importanza secondo le tradizioni a cui Sadia appartiene.
Ora, da poco sposata, il marito la porta in Italia. E' qui che lui lavora. Le ha fatto credere di essere un imprenditore e, invece, gira per le case a far le pulizie. In Italia Sadia comincia una vita coniugale che dovrebbe essere ricca di frizzante entusiasmo e che è, invece, un incubo. Umiliazioni, rinunce, violenze. Ogni giorno. Nemmeno un'ombra della vita agiata e serena che le era stata promessa. Il suo desiderio di studiare può scordarselo: lei deve obbedire, cucinare, far figli, servire il marito, servire al marito, quando, tornato a casa dal lavoro, stanco, si sfoga su di lei e ora la picchia ora la violenta. Sadia ha paura, ma capisce che non può andare avanti così. Che deve sottrarsi al suo aguzzino. Che la sua dignità di essere umano è sacra. Che la rivuole indietro. Che potrà essere, poi, la donna nuova che desidera diventare. Che potrà rifiorire.