"La compagnia delle pecore nere" di Luigi Bazan

copertina flessibile

Nella tradizione ebraica dello Yom Kippur si ricorreva all'uso del capro espiatorio, quasi sempre un maschio di colore nero su cui si caricavano tutti i peccati del popolo ebraico e si abbandonava a morire nel deserto; esso era il diverso, quello che i timorati di Dio potevano anche accusare ingiustamente e ottenere la propria totale autoassoluzione. Da allora il concetto è traslato anche nella figura della pecora nera che, nonostante sia stata allontanata dalla comunità dei benpensanti, non sempre moriva nel deserto. Alcune volte ne incontrava altre e queste si riconoscevano istintivamente, si aiutavano, si coalizzavano, formando un piccolo gregge, compatto, indistruttibile, maledetto. Guai ad averlo contro! Tre amici, tre pecore nere, si ritrovano a distanza di anni e fanno fronte comune per indagare su un enigma che riguarda uno di loro. Tra paesaggi, profumi e sapori della cucina siciliana e molte altre pecore nere, i tre amici scopriranno che non devono attendersi alcuna redenzione dalla società per la quale resteranno sempre pecore nere, nonostante vivano con coraggio e amore. Presentazione di Francesco Gallo Mazzeo. 

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