Scrittori fobici dell'immaginazione, vicini di casa troppo distanti, vedove tormentate dalle assenze, antieroi asserviti agli animali domestici, compagni di viaggio assonnati, eroinomani alle prese con la dipendenza affettiva. Misteriose consapevolezze che irrompono improvvise a squarciare il cielo di carta del tetto coniugale, ingombranti reminiscenze dei tempi andati, dolenti attese alla finestra, eredità segrete affidate alla scrittura, esiti imprevedibili di bocciature prevedibili, atti di ordinaria mostruosità, riflessioni ontologiche e indagini impossibili. Di uomini e mostri è una raccolta di microstorie legate fra loro dalla "poetica della miopia": portando in primo piano i dettagli apparentemente insignificanti e gli aspetti residuali dell'esistenza, attraverso la lente di una raffinata ironia, l'autore ci mostra le verità che si nascondono sotto il nostro naso.