"Signori e Mercenari. La guerra nell'Italia del Rinascimento" di Michael Mallett - Terza Parte

06.03.2023

Ben trovati.

In questo numero: terza ed ultima parte del saggio sulle compagnie mercenarie nell'Italia del Rinascimento, e nuova puntata del mio racconto.

"SIGNORI E MERCENARI. La guerra nell'Italia del Rinascimento" di Michael Mallett terza e ultima parte.

Ad un certo punto vi fu un'evoluzione delle compagnie, le quali, da un carattere solitamente associativo, passarono ad essere comandate da un unico capitano. Il che presentava il vantaggio di minori scambi di idee fra le varie "anime" delle stesse, e quindi meno contrasti, ma lo svantaggio che, in caso di morte del comandante, e in assenza di un valido erede al comando, finivano per sciogliersi, dando luogo al fenomeno delle "Lanze spezzate", i soldati rimasti senza il loro capitano; un po' come i ronin per i samurai, insomma.

In un paio di capitoli, l'Autore elenca un certo numero di condottieri e narra dei rapporti, spesso anche conflittuali, tra i capi mercenari e i loro datori di lavoro, e i vari modi messi in atto per risolverli. C'è di che divertirsi!       

                                                                                                                                  PROMOZIONE EDITORIALE

Nel Quattrocento, le compagnie diventano per metà scorte e per l'altra metà vere e proprie imprese commerciali; una curiosità che mi ha sorpreso è che cominciano a diventare "esclusive": secondo uno studio, 170 fra i principali condottieri appartengono a sole tredici casate. Le famiglie che gestiscono le compagnie tendono a sposare fra loro i rispettivi rampolli per stringere alleanze "familiari", e non è raro che in guerra si sostengano.

L'Autore esamina parecchi aspetti della guerra del tempo, dal rapporto fra i condottieri e il potere politico, la metamorfosi degli eserciti, soprattutto i principali, che diventano bivalenti; da un lato utilizzano le compagnie per la guerra, ma dall'altro si dotano di eserciti permanenti sempre più numerosi.

Mallett tratta anche dell'organizzazione delle compagnie, del soldo, dell'utilizzo della cavalleria pesante, ancora importante ma in declino, a causa delle nuove armi e tattiche adottate in sempre maggior misura. Accenna anche ai compensi e al loro variare in misura dell'inflazione galoppante in un certo periodo e così via. Fa anche qualche esempio di cosa si poteva comprare col soldo di allora.

In appositi capitoli tratta dell'arte della guerra, della sua organizzazione e della sua pratica, dei rapporti tra la società e i militari, e della guerra in Italia e in Europa.

Nel complesso è un bel libro, interessante e denso di particolari. Avrei una gran voglia di descriverlo più approfonditamente, ma finirei per scriverci un libro io stesso, altro che un articolo! Quindi, sia pure a malincuore, mi fermo qui. Aggiungo soltanto che, per coloro i quali desiderassero approfondire l'argomento, nei vari aspetti, l'Autore riporta una vasta bibliografia.

                                                                                                                                 PROMOZIONE EDITORIALE

Link utili:

https://it.wikipedia.org/wiki/Michael_Mallett

https://www.mulino.it/isbn/9788815247452


"LA DODICESIMA LUNA" dodicesima puntata

Il mattino successivo le nubi se ne andarono, permettendo al sole di risplendere e di elargire un po' di calore, ma il vento persisteva, facendo sbattere con violenza sia i mantelli che le chiome delle due elfe.

Nonostante una certa diffidenza, residuo di antiche rivalità tribali, le due compagne non avevano veri motivi di attrito fra loro, e avevano deciso di far in modo di superare anche gli ultimi ostacoli che le dividevano da una vera amicizia. In fondo erano compagne e si apprestavano ad un'impresa molto pericolosa, forse più di ogni altra cui sia loro che gli altri avessero mai partecipato. Si rendevano perfettamente conto che non ci sarebbe stato spazio per errori od incomprensioni, antipatie o rancori. Wilfred aveva detto bene: il loro principale nemico sarebbero stati loro stessi.

Tuttavia, ciascuno di coloro che Helwin aveva scelto ed ispirato, istruito e guidato in quegli ultimi anni, non era sopravvissuto e arricchito per caso. Nel corso di numerose avventure, ciascuno si era procurato un'esperienza ed un equipaggiamento notevoli, e soprattutto aveva dimostrato di saper usare la testa ed approntare adeguate contromisure ad ogni problema. La loro diffidenza poteva essere un ostacolo? Ebbene, le due ragazze elfiche erano ben decise a diventare amiche.

Nel loro caso era essenziale, poiché erano al comando di due gruppi molto simili; perciò, era quasi scontato che avrebbero dovuto agire in sintonia, forse anche insieme, a copertura dei loro compagni.     

                                                                                                                                  PROMOZIONE EDITORIALE

Avevano deciso di dedicare quel mattino a fraternizzare. Con i loro guerrieri la cosa era un po' meno scontata, visto che quelli di Enydill chiamavano 'barbari bestioni' quelli di Kymidei, mentre questi ultimi chiamavano 'damerini' i primi, comunque, l'importante era che regnasse l'accordo fra loro due, visto che i loro sottoposti gli obbedivano senza discutere.

Fraternizzare non fu poi così difficile, era bastato semplicemente trovare un argomento abbastanza interessante su cui discutere. Il discorso cadde ben presto su Kunhir ed Elaine, l'unica coppia fissa di tutta la compagnia. Entrambe, in tempi diversi, li avevano conosciuti ed avevano avuto esperienze ed impressioni simili, oltre che gli stessi problemi: se andare d'accordo con gli umani non era una difficoltà insormontabile per un elfo, era più complicato se l'umano in questione faceva coppia fissa con una mezzelfa. In linea di massima i mezzelfi erano considerati alla stregua di mostri dagli elfi, i quali non ammettevano ufficialmente coppie miste.

(continua)


Fausto Tomio scrittore
Fausto Tomio scrittore