"Il Magazine Letterario" la rubrica di Fausto Tomio

12.04.2023

"Il mondo perduto" di Arthur Conan Doyle seconda parte

Ben trovati.

Seconda parte della recensione sul romanzo di Conan Doyle

"IL mondo perduto" di Arthur Conan Doyle

 La fonte alla quale ho attinto per le ricerche, lo definisce, al momento dell'uscita del romanzo di cui sotto, nel 1912, "un medico fallito e il più acclamato narratore di storie poliziesche dell'Occidente"

Conan Doyle è celebre per aver creato Sherlock, ma in realtà ha scritto molto altro, compresi romanzi storici di ambientazione medievale, per esempio.

Come sapete, lo spazio è tiranno, quindi non vi narrerò tutta la sua vita, se l'argomento vi interessasse, potreste utilizzare i soliti "link utili". Morì il 7 luglio 1930, a causa di una malattia cardiaca.

Non è uno degli Autori che ho maggiormente letto, però il suo stile, insieme "forbito" e ironico, a tratti pure sarcastico, mi piace molto. Mi ero ripromesso di leggerlo molto di più, ma come è accaduto altre volte, i miei piani sono saltati. Vedremo cosa mi riserverà il futuro, magari riuscirò a metterli in atto, in qualche modo.

Il libro

Come già accennato più sopra, la prima edizione fu pubblicata nel 1912.

Immagino che avrete avuto modo di vedere film e telefilm ispirati a questa storia. Ricordo, con sommo dispiacere, un telefilm in particolare che, ne sono sicuro, farebbe rivoltare nella tomba il nostro Autore: se lo aveste visto capireste il perché!

Io ritengo un crimine utilizzare il nome di un Autore e della sua opera per stravolgerla completamente: se ritieni di essere più bravo dell'Autore e non ti piace quello che ha scritto, scriviti qualcosa di tuo, così puoi fare quel che ti pare.

Intanto, il più caratteristico, e caratterizzato, personaggio, vera colonna portante della storia, viene ridotto ad una banalissima figura di uomo comune, il che significa non avere capito niente della storia, come potrà ben capire chiunque leggerà il libro. In secondo luogo, al gruppo di base sono state aggiunte due donne che non c'entrano assolutamente nulla: una specie di figlia della giungla e un'avventuriera senza scrupoli. 

Inutile dire che nella storia originale non ci sono mai state, neppure di striscio; chi ha letto le mie storie sa benissimo che do largo spazio ai personaggi femminili, ma non ammetto che un produttorucolo da baraccone falsi le storie di un mostro sacro solo perché pensa che un paio di gambe svolazzanti attragga più pubblico. In pratica, in quella vergognosa serie, "Il Mondo Perduto" è un punto d'incontro tra un'infinità di passaggi spazio-temporali e interdimensionali, dai quali scaturiscono storie di fantascienza, di fantasmi, di ambientazioni varie di ogni tipo. 

Io scrivo fantasy e fantascienza, quindi evviva la fantasia, ma giù le mani dalle storie degli altri: l'accattonaggio mediatico impera! Passiamo oltre, che è meglio.

(continua)

Link utili:

https://it.wikipedia.org/wiki/Arthur_Conan_Doyle

https://www.studenti.it/arthur-conan-doyle-biografia-opere-libri-di-sherlok-holmes.html

https://www.arthurconandoyle.com/

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_mondo_perduto_(Arthur_Conan_Doyle)#:~:text=Il%20mondo%20perduto%20%28The%20Lost%20World%29%2C%20edito%20anche,e%20da%20esso%20sono%20stati%20tratti%20numerosi%20film.


"LA DODICESIMA LUNA" diciassettesima puntata.

Anche la ciurma avversaria vide la Elaine e cominciò ad agitare le armi. In realtà solo i marinai erano umani, perché parecchi pirati erano orchi.

Kunhir, che sagrava senza posa, ordinò di dare l'allarme. In un batter d'occhio tutto l'equipaggio della Elaine fu sul piede di guerra, ed il suo comandante ancora non aveva smesso di imprecare all'indirizzo della malasorte, dei pirati e dei rompiscatole in generale. Ciò, comunque, non gli aveva impedito di dare gli ordini necessari per la battaglia.

"Sono veloci, ma non come noi" gli fece notare Elaine.

"Lo so, ma dobbiamo colarli a picco per forza: se li lasciassimo andare avviserebbero i loro soci che stiamo tornando indietro e addio speranza di seminarli. Bisogna farli sparire, non c'è scelta. Di più: nessuno di loro deve sopravvivere, perché se ci fossero dei superstiti correremmo il rischio che vengano raccolti dai loro compari e quindi saremmo daccapo."

"Non sarò certo io a spargere lacrime su quei pirati."

"Vedremo se i preparati di Ulrich serviranno a qualcosa" disse Kunhir.

Si volse verso i serventi delle balliste e dei piccoli onagri di cui era armata la nave, destinati a lanciare le miscele incendiarie messe a punto dall'alchimista, e segnalò di cominciare a tirare appena gli avversari fossero stati abbastanza vicini. Ripeté lo stesso ordine ad arcieri e balestrieri, assai numerosi; quindi, si rivolse alla nutrita schiera di guerrieri armati pesantemente che si tenevano pronti a respingere un eventuale tentativo di arrembaggio.

I primi proiettili partirono dalla nave nemica, ma non giunsero a segno, deviati dal vento ancora troppo forte. Allora la nave pirata si fece sotto, cercando di arrivare a contatto nel minor tempo possibile, per non dare la possibilità all'avversario di provocare troppi danni.

Quando finalmente le due navi furono vicinissime e la ciurma pirata si preparava a montare all'arrembaggio, gli uomini di Kunhir colpirono, a bruciapelo e con effetti devastanti. Di tutti quelli che avevano dato l'assalto alla Elaine, assai poco misero piede sul ponte e vennero ben presto falcidiati da tiratori e truppe da mischia. Nel contempo, i suoi marinai avevano strettamente legato le due navi, così le parti si invertirono e fu la fanteria pesante di Kunhir ad arrembare la nave nemica mentre marinai, arcieri e balestrieri finivano i superstiti dello sfortunato assalto nemico.

(continua)

A cura di Fausto Tomio scrittore
A cura di Fausto Tomio scrittore