FAUSTO TOMIO CONSIGLIA

13.06.2023

Non è l'unico libro di Nuto Revelli sull'argomento. Lo acquistai, ormai molto tempo fa, ispirato dal titolo. Io sono sempre stato un grande appassionato di storia e arte militare, di ogni epoca, e di solito ci viene data la visione delle alte sfere, quindi l'idea di leggere la storia "vista dal basso" mi parve buona.
Mi è piaciuto perché, al di là della bravura, narrativa ed evocativa, dell'Autore, mi ha permesso di vedere come al variare dell'ambiente in cui si trova, una persona possa variare anche il suo punto di vista. Dati i tempi (nacque nel 1919, a Cuneo), fin da bambino venne allevato nella cultura fascista, e fu un buon fascista, anche se non aveva grandissima stima delle autorità locali, però adorava girare per l'Italia partecipando a manifestazioni sportive.
Entrato nell'Accademia di fanteria e cavalleria di Modena, divenne un ottimo soldato, tanto da essere definito "tedesco", che ai tempi significava "soldato perfetto" e non tenne più in considerazione il partito fascista, che era malvisto dai militari.
Mi ha divertito l'episodio di quando, impaziente di andare in guerra, chiese di essere mandato in un qualunque teatro di operazioni, anche a costo di rinunciare alla qualifica di alpino. Invece di congratularsi per lo spirito di abnegazione, il suo superiore gli chiese per quale losco motivo lo avesse fatto! Forse voleva scappare perché aveva messo incinta una ragazza? Solo in Italia possono accadere certe cose! E qualcuno si chiede perché perdiamo le guerre...
Toccata con mano la verità della guerra e caduta la benda della propaganda ufficiale, diede una svolta decisa alla sua vita, passando da convinto ufficiale di carriera a esponente di spicco della guerra partigiana. Forse è vero che siamo il prodotto dell'ambiente in cui viviamo. Magari non tutti. Magari non sempre.