Battiti Letterari la rubrica di Carlotta Servidei

08.02.2023

"Atroce accoglienza, atroce arrivo" di Boris Pasternak, l'amore in versi

Poesie di Boris Pasternak
Poesie di Boris Pasternak

L'amore... esiste qualcosa di più grande? L'amore cos'è? Tante risposte per una sola domanda. Vediamo cosa ne pensano gli autori. 

Se è vero che le persone non si incontrano per caso, forse anche quello che leggiamo arriva a noi quando è il momento giusto. "Atroce accoglienza, atroce arrivo" è una poesia d'amore nella quale mi sono imbattuta, inaspettatamente. È stato un colpo al cuore. Si è tuffata nel profondo, nelle viscere, facendo vibrare i miei punti scoperti.

Mi sono spesso domandata se siamo noi a cogliere e afferrare inconsciamente alcune cose di quello che ci circonda mettendole in relazione ai nostri stati d'animo, o se sia quello che è fuori, l'esterno, a comunicare, risvegliando in noi qualcosa di sopito. A me piace pensare che come le persone, anche le parole, si palesino a noi, non per caso ma per affinità. Così questa meravigliosa poesia di Boris Pasternak, autore del celebre romanzo "Il dottor Živago" che gli valse il Nobel nel 1958 due anni prima della sua morte, è giunta a me scritta a penna su un foglio spiegazzato, dentro un diario del liceo.

Non era completa ma completa è stata l'emozione che mi ha invasa. Non sono in grado di spiegare nessun testo poetico né di commentarlo in modo critico, faccio parte della schiera di noi inconsapevoli autori che diamo alla luce testi il cui valore o impatto emotivo, neppure conosciamo. Perdonatemi quindi se questa non sarà una recensione vera e propria ma solo un modo poetico di parlare del sentimento che può cambiare la vita: l'amore. Ma lascio a voi la lettura con annesse sensazioni.

                                                                                                                                 PROMOZIONE EDITORIALE

 La poesia 

Atroce accoglienza, atroce arrivo, 

le gambe a stento ho trascinato fino a casa. 

La bocca chiusa,

 lo sguardo fisso al soffitto.

 Tacevi. Per nessuna mai 

Ho smaniato tanto. 

Se le labbra sono serrate

 Apriti un'altra via. 

Nessuna porta, nessun varco 

Se al cuore è vietato,

 ma lo è tutto il mondo

 inviolato, inaccessibile. 

Perché sappia come perni di una trave 

Trascinerò sopra la fronte,

 negli occhi tuoi mi fisserò

 in un'indistricabile angoscia. 

Perché corra dai territori della conoscenza,

 scorgendo da lontano, dalla via

 resti bruciati al sole sigillati

 e ammuffite primavere.

 Non indurre l'anima in inganno,

 soffocala, serrala, inchiodala.

 S'è imbevuta, come nebbia,

 di candide squame.

 Se l'afoso mezzogiorno ingiallisce

 Il seccatoio dall'odore di topo,

 smascheralo, digli che mente

 col suo amore spergiuro. 

                                                                                                                                 PROMOZIONE EDITORIALE

Ecco la magia della poesia, è intraducibile, vive di sé. A volte, potrebbe lasciare un senso di incompiutezza, forse molti, leggendo poesie, si sono chiesti cosa diavolo significassero mai quelle parole accostate in modi che sembrano bizzarri, poco familiari e dai significati oscuri. Ma tutti, leggendo poesie, ci siamo emozionati. 

Questa poesia trovata per caso (esiste poi?), nel momento più adatto per riflettere sull'amore in un periodo sentimentale fragile della mia vita, mi ha lacerata e nello stesso tempo rinfrancata. Pasternak aveva provato quello che stavo provando io. Quando si ama qualcuno che non ci ricambia è proprio questa la sensazione. Possiamo provare ad aprire una porta, un varco ma questo tentativo disperato è inutile "se al cuore è vietato". Possiamo conquistare titoli, terre, riconoscimenti, glorie ma siamo impotenti di fronte al silenzio della persona amata. Senza l'amore, il mondo intero è inviolato e inaccessibile, diventa freddo perché è l'amore che dà calore, che rende la nostra esistenza desiderabile, che rende fertile il terreno della vita. 

Questo sentimento che ci nutre e ci fa gioire, ha il suo lato in ombra, l'altra faccia della medaglia. L'amore brama la corrispondenza, brama di percepire la persona amata ma se la bocca è chiusa e lo sguardo fisso al soffitto, la nostra smania d'amore diventa angoscia indistricabile che attanaglia il cuore. È in questo momento che il dolore si trasforma in consapevolezza. L'amore fa male, bisogna salvarsi dalle candide squame. E per farlo è necessario soffocare, serrare e inchiodare l'anima. A volte bisogna trovare la forza di smascherare un amore spergiuro senza crearsi illusioni. La potente bellezza di questa poesia è la disperante sensazione di un amore non corrisposto e la voglia di riscatto, la morte e la rinascita. Si oscilla dentro sé stessi e dentro la natura che parla di tormento, inganno e solitudine.

                                                                                                                                   PROMOZIONE EDITORIALE

 È affascinante la percezione sensoriale che trasuda dalle descrizioni paesaggistiche di Pasternak (ammuffite primavere, nebbia, afoso mezzogiorno), naufraghiamo in quella che è stata definita poesia "stagionale" dato che scandisce le fasi dell'anno, del giorno e del tempo atmosferico. In noi, questo suscita impressioni come in un quadro di Monet. Non sappiamo bene cosa ci stia succedendo ma con i suoi versi, Pasternak attiva un flusso interiore, ci fa percepire l'amore in tutto il suo atroce e angosciante pericolo eppure nella sua struggente bellezza. 

Questa poesia mi ha reso consapevole delle mie emozioni e della forza vitale e nello stesso tempo devastante dell'amore. Quando l'ho letta vivevo un amore inaccessibile che mi rendeva più sensibile ma anche oggi, rileggendola, questa poesia mi emoziona nel profondo, è una spugna che trasuda amore e vita. Pasternak diceva che il poeta è soltanto un albero che stormisce, stormisce, ma non si propone di guidare nessuno in nessun dove... Nessuna risposta, nessuna indicazione...lasciatevi trasportare senza remore ma sappiate anche difendervi da tutto quello che vi suscita il cuore. 


Carlotta Servidei scrittrice
Carlotta Servidei scrittrice